martedì 17 aprile 2018

Vinnatur 2018 - come una gita in campagna!


Iniziamo dalla location... Come si può intuire dalla foto, Villa Favorita è uno splendido palazzo del '700, posto in cima ad una piccola collina vitata, nel bel mezzo della campagna vicentina! Uno spettacolo!
L'organizzazione è all'insegna dell'informalità, e ciò ci piace parecchio. Certo, alcuni dettagli potrebbero essere affinati, quali l'indicazione del parcheggio per i visitatori e la gestione delle navette.
Ciò che mi ha colpito più favorevolmente, poi, è la sala degustazione riservata alla stampa... Una meravigliosa e spaziosa sala affrescata, illuminata da due finestroni (la foto è stata scattata da una di esse), in cui sono stati allestiti tavoli con la possibilità, per gli accreditati stampa, di assaggiare liberamente quasi tutti i vini presenti nella manifestazione! Un'occasione unica per degustare, nella quiete di una stanza appartata, tutti i vini che possono interessare, e soprattutto di mettere in diretto confronto i diversi produttori, cosa molto difficile, se non impossibile, in ogni altra fiera.
Venendo ai vini, mi sento di dare un po' i numeri e distinguere 4 categorie: un 20% dei vini, purtroppo, mi è parso un po' estremo, quando non del tutto difettoso (speravo la percentuale fosse minore...); un 40% dei vini era, a mio avviso, schietta espressione del proprio territorio e ottima opzione per chi è in cerca di vini quotidiani, forse il core business dei vini naturali; un altro 30% dei vini era, a mio avviso, pressochè perfetto, potendosi confrontare senza timore con i più titolati corrispondenti "convenzionali", con l'enorme valore aggiunto della filosofia che ne sta alle spalle; un ultimo 10% dei miei assaggi, infine, si è rivelato una vera estasi!
Senza mancare in alcun modo di rispetto, per fare alcuni esempi, ho trovato troppo ridotti i vini dello solveno Stekar, forse anche a causa del recentissimo imbottigliamento dell'annata 2017, proposta. Un po' troppa brett abbiamo avvertito nella bottiglia della press room del lambrusco Ca dei Noci.
Rientrano a pieno titolo nei "vini quotidiani" di grande qualità, il Bianco Tempo di Podere Veneri Vecchio (Sannio), il trebbiano Anatrino di Tanganelli ed il Soave Castelcerino di Filippi; la barbera di Camillo Donati, così come quella di Carussin, o ancora il Chianti classico riserva di Casale; i metodo classico di Ca' del Vent (Franciacorta) e Pietro Torti (Oltrepò), così come la Durella di Meggiolaro e quella di Vignato.
Ci hanno particolarmente convinto, poi, il Soave Vigne della Brà di Filippi 2016, con la stoffa e la mineralità dei grandi vini da invecchiamento, che strizzano l'occhio alla Francia; la ribolla 2011 e il Jakot 2010 di Terpin, veramente impeccabili! Il Pian del Moro 2012, aglianico del Vulture di Musto Carmelitano, ingentilito da un sapiente uso della barrique; il Brunello di Montalcino 2013 di Casa Raia, che ci è parso già pronto per essere gustato in tutta la sua complessità; il merlot 2014 di Tanganelli, dallo stesso vigneron definito un vino ruffiano e giocato sulle morbidezze, ma comunque equilibrato e molto elegante!
Da ultimo, le perle di questo Vinnatur, a nostro avviso, sono stati due passiti di Pantelleria, ossia quello della minuscola Abbazia San Giorgio e, con un quid ancora in più quanto a complessità, il Bukkuram 2012 di Marco de Bartoli, due vini veramente meravigliosi!
E poi... La corona del vincitore è, ahimè, ancora da assegnare alla Francia, questa volta ad uno Champagne, ossia la riserva Cuvèe Louis 2000 di Tarlant, vino prodotto da piante di 70 anni, con una complessità straordinaria, mai abbandonata, nemmeno dopo tanti anni, dalla freschezza, forse data anche dalla scelta di non far svolgere la fermentazione malolattica e dalla mineralità.
Il bilancio complessivo è senz'altro molto positivo.
Ancora non ho la certezza se alcuni vini che mi sono parsi "estremi", siano davvero difettosi, o semplicemente non sia io in grado di capirli (magari complice un assaggio troppo veloce e sbrigativo come le fiere richiedono).
Il core business dei vini naturali resta, a mio avviso, nella fascia media, ossia dai 10 ai 20 €, nella quale si trovano decine di etichette molto interessanti.
Sono contento, infine, che vi siano anche alcuni esempi di vini naturali che sfidano i più grandi vini della loro denominazione!
Lunga vita ai vini naturali!
Lunga vita a VinNatur!

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