sabato 16 settembre 2017

Renosu Bianco - 2016 - Tenute Dettori


Degustazione del 16 settembre 2017

  1. GUSTO: 8
    Di certo si tratta di un vino particolare, ma non per questo difficile da bere ed apprezzare, anzi... Il colore (anche se dall'immagine non è così evidente) è un bel paglierino intenso con riflessi dorati. Al naso si sentono frutti gialli (banana e pesca), fiori e spezie (cannella) e, dopo un'oretta che era aperta la bottiglia, anche una piacevole nota agrumata. All'assaggio mi ha colpito la morbidezza, una certa dolcezza temperata da una mineralità e sapidità veramente equilibrate. Ottimo come aperitivo, con la pizza e anche con la torta di mele cotogne!
  2. FAIRNESS: 8,5
    Alessandro Dettori è senz'altro uno dei guru del vino naturale. Conduce infatti i propri terreni con una filosofia "naturale", in modo veramente radicale (nel senso buono del termine), cercando di privilegiare qualità estrema, territorialità, rispetto per la natura, equilibrio tra la vigna e l'ecosistema circostante. La cantina è all'avanguardia e anche l'ospitalità è studiata nei minimi dettagli; complice un paesaggio mozzafiato, infatti, chi si trova a passare per la sperduta Sennori vive un'esperienza che va oltre l'assaggio del vino.
  3. OCCASIONE: 7
    Un sabato sera uggioso porta con sè la voglia di dedicarsi alla cucina. Mio cognato è maitre a penser in tema di lievitazione della pasta della pizza, rigorosamente semi-integrale, ed io ho pensato di aggiungerci una salsa di pomodoro km0 fatta in casa e, al posto della mozzarella, un "Riccio" dell'Azienda Agricola Selva. L'ultimo goccio di vino è stato poi consumato con una fetta di torta alle mele cotogne, dimostrando, come si diceva, la sua grande duttilità.
  4. ACQUISTO: 9
    Questa bottiglia è stata acquistata da mia sorella e consorte direttamente in cantina. Sapevo che bazzicavano da quelle parti e ho commissionato un corposo acquisto. Dopo che hanno visitato la cantina e trascorso una serata romantica presso l'agriturismo annesso, mi hanno ringraziato per la segnalazione. Un posto veramente di classe! E pensare che io li avevo preavvertiti che avrebbero incontrato solo un contadino invasato con la biodinamica!
  5. PREZZO: 7,5
    Di per sè 10 euro (franco cantina) per questa bottiglia sono veramente meritatissimi! Non ho ritenuto di dare un punteggio più alto perchè ho notato che i prezzi praticati in cantina sono pressochè gli stessi (e addirittura in alcuni casi più alti!) di quelli che si trovano online. Si tratta, ovviamente, di politiche di mercato che magari c'entrano poco con il volere dell'azienda, ma mi pare preferibile premiare maggiormente l'accesso diretto in cantina.
VOTO MEDIO: 8

venerdì 1 settembre 2017

Breve resoconto di un "naturale" agosto romagnolo


Come ogni anno, insieme ad un folto numero di amici ed ai loro ancor più numerosi marmocchi, abbiamo affittato una villa per godere in compagnia delle ferie agostane.
Quest'anno è toccato a Cervia, che ci ha davvero sorpreso positivamente!
Ovviamente mi sono premurato di reperire cantine, winebar e ristoranti nella zona, che avessero una buona selezione di vini locali, meglio se con filosofia "naturale" (zero chimica in vigna e in cantina).
Nel viaggio di andata ho fatto tappa da Cinque Campi, piccola realtà a 15 km da Reggio Emilia, che propone un gamma davvero interessantissima. Il loro Terbianc, vari tipi di trebbiano rifermentati in bottiglia, è stato il primo amore della vacanza, e senz'altro uno dei vini che abbiamo maggiormente apprezzato! La lieve macerazione sulle bucce, infatti, ha conferito al vino profumi e sapori che lo rendono molto piacevole e riconoscibile. Della stessa cantina, forse ancor più complesso ed elegante, il BoraLunga, orange fermo, da vigne di oltre 80anni, da uve spergola e, in piccola parte, moscato, veramente straordinario (anche perchè bevuto con del branzino alla brace home made di tutto rispetto)! Ottimi anche il rosso fermo Le Marcone ed il lambrusco, secco e molto beverino, ma senz'altro meno complesso degli altri vini della casa. Mi spiace molto che il metodo classico e l'ancestrale da uve spergola fossero terminati... In sintesi, azienda veramente ottima e consigliata!
Girando con la carovana di mogli e bambini, poi, ci siamo imbattuti nell'Osteria del Gran Fritto, locale molto carino, ove abbiamo accompagnato il fritto misto con un altro rifermentato, il Pignoletto sur lie, molto più semplice del Terbianc, ma ottimo come accompagnamento per un fritto leggero.
Ancora, nella piazza centrale di cervia, si trova un locale molto interessante, l'Enoteca Pisacane (Vini e Tapas), che propone un carta molto nutrita di vini biologici, biodinamici, triple A e in generale molto ricercati (quanto alle tapas, ben fatte, ma con porzioni davvero minime). Qui ci siamo dati a due diversi Franciacorta, ossia il Casa Caterina 36 mesi ed il 1701 Brut. Il primo sicuramente più evoluto e complesso, il secondo forse più preciso e verticale.
Verso la metà della vacanza, quando il vino in casa iniziava a scarseggiare, abbiamo organizzato la gita alla cantina Villa Venti, distante una ventina di km sulle colline di Cesena, ove abbiamo trascorso un'oretta con uno dei due titolari. Il luogo, come si nota dall'immagine, era da sogno e anche la cortesia con la quale il vigneron ci ha raccontato la storia sua e dell'azienda è stata ammirevole. Il core business è quello di produrre un sangiovese di terroir, e per far ciò è stata richiesta la consulenza di uno degli agronomi maestri del sangiovese (toscano), il compianto Remigio Bordini, unitamente al figlio enologo. Sono stati selezionati 4 cloni, piantati nelle singole parti di terreno rispettivamente più vocate, al fine di ottenere complessità e profondità. Il risultato è davvero ottimo, con il Primo Segno (sangiovese "base") che si presenta molto elegante, minerale e certamente non muscolare come spesso accade ai sangiovese "fuori sede". Da segnalare anche il Serenaro, bianco fermo da uve "famoso", anch'esso molto minerale e sapido.
Da ultimo, nel viaggio di ritorno, abbiamo fatto sosta a Brisighella, bellissimo borgo, nel quale abbiamo trovato un ristorante veramente straordinario, il top rated della vacanza! Si tratta della Cantina del Buonconsiglio, ubicato in una vietta secondaria, anch'esso fornitissimo di vini di territorio (e naturali), ove abbiamo assaggiato una particolare albana "orange" secca, della cantina Ancarani, per l'esattezza il Santa Lusa. Vino potente, alcolico, ma veramente piacevole, con note di frutta bianca surmatura e un'ottima persistenza, ottimo anche con primi piatti importanti.
Insomma, la Romagna non è solo terra di piadina, spiaggia e discoteca!
Ho trovato, al contrario, una grande attenzione alla qualità dei prodotti, sia gastronomici che enologici. Con riferimento a questi ultimi, ho scoperto un ventaglio veramente vario, con picchi di eccellenza, dal lambrusco, al rosso "stile Oltrepo", al sangiovese, al bianco rifermentato, al metodo classico, al bianco semplice, a quello più complesso... Fino all'albana passita... Che però non ho mai ancora assaggiato...