lunedì 21 novembre 2016

SPECIAL EDITION - Visita in Oltrepo (Picchioni - Brandolini - Monsupello - Barbacarlo)


Come ogni anno, in prossimità del mio compleanno, organizzo una gita in visita ad alcune cantine caratteristiche di un determinato territorio.
Quest'anno la sfida è stata trovare la qualità nell'Oltrepo Pavese, territorio spesso bistrattato, sia per alcuni scandali recenti, sia per una tendenza a vini di quantità e non di qualità.
Invece ci sono davvero tantissime cantine, storiche e giovani, che si fanno portavoce di un Oltrepo poco conosciuto, ma capace di creare vini buonissimi, fatti con metodi rispettosi dell'ambiente e delle tradizioni, oltre che di raccontare storie emozionanti di vita vissuta tra le vigne!
Farò un rapido excursus delle 4 cantine visitate il 19 novembre 2016 con 7 carissimi amici, sperando di trasmettervi alcune peculiarità di ognuna e di farvi venire voglia di provare questi prodotti davvero perfetti per il mio "vino giusto"! Seguiranno, nei prossimi mesi, i commenti alle singole bottiglie, che non mancherò di stappare!

  1. Azienda Agricola Andrea Picchioni di Canneto Pavese
    Ci ha accolti, alle 10,30 di mattina, il titolare, personaggio intraprendente ma molto umile. Andrea Picchioni ha deciso, ormai una trentina di anni fa, di recuperare alcune vigne poste nelle posizioni più vocate della zona, per coltivare le uve della tradizione. Lavora con metodo biologico (inerbimento, redistribuzione delle vinacce nei vigneti e grande attenzione a non inquinare il sottosuolo, ma anche a preservare l'ambiente circostante i suoi vigneti), anche se ci ha detto di non indicarlo sulla bottiglia perchè "il biologico dovrebbe essere la norma... E' chi inquina che dovrebbe indicarlo in etichetta!". Produce, utilizzando i lieviti indigeni dell'uva, pressochè soltanto vini rossi, tutti di altissimo livello. Il suo Buttafuoco Bricco Riva Bianca ha vinto molti premi e se li merita, ma noi abbiamo anche apprezzato la sua Bonarda vivace, con profumi freschissimi di frutta rossa e una grande bevibilità, che tutti abbiamo indicato come una delle migliori mai bevute! Una menzione va anche al Pinot Nero vinificato in rosso dell'annata 2015, che uscirà la prossima primavera, che abbiamo trovato davvero fantastico!
  2. Azienda Agricola Alessio Brandolini di San Damiano Al Colle
    Alessio Brandolini è un ragazzo molto giovane, che ha preso da una decina di anni in mano l'azienda di proprietà dei suoi avi e, previa laurea in enologia e seria esperienza sul campo, ha iniziato ad imbottigliare all'insegna della qualità! Dopo averci mostrato la modalità di produzione del suo metodo classico, abbiamo assaggiato sia il suo Extra Brut (che di fatto è un pas dosè) ed il suo Rosè con metodo ancestrale. Davvero due vini eccellenti, che ci hanno ben impressionato.
  3. Azienda Agricola Monsupello di Torricella Verzate
    Questa realtà è decisamente più grande (50 ha) rispetto alle prime due, ed affonda le radici nella storia dell'Oltrepo, essendo stata fondata dal sig. Carlo Boatti nel lontano 1893. Ad oggi, oltre a produrre un'infinità di etichette per tutti i gusti, è considerata dai più il leader del metodo classico oltrepadano. Con il supporto della vulcanica ed estroversa Laura (alla quale ha fatto da contraltare l'imperscrutabile fratello Pierangelo) abbiamo assaggiato il Brut (il Nature era esaurito) che, con il suo colore ramato ed i suoi sentori mielosi, pur mantenendo la dovuta freschezza, ci ha davvero stregati! Ottimo anche il Rosè. Ci ha stupiti, in generale, la scelta di questa azienda di medie dimensioni, di produrre pressochè esclusivamente vini utilizzando il mosto fiore, ossia la prima spremitura, di maggiore qualità e rivendendo a terzi la restante parte.
  4. Azienda Agricola Barbacarlo di Lino Maga
    Molti di voi già sapranno di chi sto parlando... Ossia del personaggio più incredibile ed affascinante di tutto l'Oltrepo! Il Cav. Maga, nonostante l'età e qualche acciacco, ci ha tenuti incollati ai suoi racconti per quasi 2 ore, offrendoci un numero davvero imprecisato di assaggi di annate differenti. Per chi non lo conoscesse, Maga produce solo due vini (da uve croatina, uva rara e ughetta), prodotti da secoli nelle due vigne di proprietà della famiglia, una delle quali, il Barbacarlo (marchio registrato), è diventata di fatto la cru più importante della denominazione. Il suo modo di produzione è pressochè ancestrale, "il vino come si faceva 2000 anni fa'", dice lui. La cosa incredibile è che questo vino, proprio per come è prodotto, rispecchia in modo fedelissimo le singole annate, non essendo mai uguale a sè stesso. Nonostante facciano solo pochi mesi di affinamento in botte grande usata ("i primi due anni dell'uso della botte, il vino va buttato, perchè sa di legno!") i vini risultano già prontissimi appena usciti e capaci di evolvere per decenni!
    La chicca finale è stata l'assaggio di una delle ultime (forse proprio l'ultima, ma dato lo splendido caos di quella cantina non potrei giurarci) bottiglie del Barbacarlo 2003, bocciato dalla commissione della doc per l'eccesso zuccherino, ma osannato dalla critica e addirittura da Gino Veronelli in persona (vedi la foto qui sotto), vino che ora è diventato un cult e il simbolo del pensiero di Maga!
    Abbiamo avuto l'onore di assaggiarla perchè, per combinazione, Maga l'aveva aperta la sera prima in occasione di una visita speciale e... ne era avanzata un mezza bottiglia scarsa!

Dal punto di vista umano, l'incontro con Lino Maga è forse stato il più arricchente, ma ogni cantina ci ha mostrato sfaccettature diverse dell'Oltrepo di qualità i cui vini, per dirla sempre con Maga "sono i più profumati del mondo!"

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